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ALIMENTAZIONE

Evviva i grassi, purchè si chiamino Omega 3

 

Chi lo ha detto che i grassi fanno male? Non tutti almeno. I nutrizionisti tendono a rivalutarli. E il perchè lo spiega Marco Ceriani, esperto di nutrizione e benessere


 

LUGANO -  Rivalutare i grassi. Questa è la parola d’ordine dei nutrizionisti di  mezzo mondo. Dopo essere stati accusati per molti anni di essere la rovina dell’efficienza fisica e del peso forma, i grassi sono oggi rivalutati per le loro indispensabili funzioni di: riserva energetica dell’organismo (forniscono 9 calorie per grammo); isolamento termico (proteggono il corpo dalle basse temperature); assorbimento e veicolo delle vitamine (A,D,E, K)dette appunto liposolubili (o solubili nei grassi); struttura a livello cellulare (compongono la membrana cellulare); sviluppo cerebrale (soprattutto nella fase dell’accrescimento).
 
C'è grasso e grasso - "I grassi alimentari - ci spiega Marco Ceriani esperto di nutrizione e benessere, nonchè ideatore del metodo Bella Forza - sono costituiti da miscele variabili di grassi a seconda del tipo di alimento.  Nei grassi di origine animale (carne, uova, latte e formaggio) prevalgono gli acidi grassi saturi, ritenuti dannosi per la salute. I grassi vegetali e dei prodotti della pesca  sono invece prevalentemente insaturi, e sono i grassi monoinsaturi (olio di oliva) e i grassi polinsaturi (olio di lino). Un consumo regolare, a crudo sugli alimenti, di grassi insaturi è in grado di svolgere un’azione di prevenzione riducendo il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari".
Insomma per favorire la salute e la forma fisica, i grassi saturi dovrebbero quindi essere ridotti nella dieta a favore dei grassi insaturi. Ma quali sono i grassi da preferire? "Sono l'olio extra vergine d’oliva, l'olio di lino biologico spremuto a freddo e i rassi essenziali (omega 3)" precisa Ceriani.

 

I famosi Omega 3 -  Omega 3 è un nome oggi noto a tutti, ma di cosa si tratta? Marco Ceriano prova a fare chiarezza su un termine cheabbiamo sentito spesso. "Omega 3 è il nome con cui vengono denominati alcuni acidi grassi polinsaturi ( il termine ‘omega’ è seguito da un numero che indica la posizione del primo doppio legame nella formula chimica di struttura). Nella famiglia degli acidi grassi polinsaturi (PUFA -PolyUnsaturated Fatty Acids) ci sono gli acidi grassi essenziali (Essential Fatty Acids= EFA), che devono essere apportati necessariamente con la dieta perché l’organismo umano non è in grado di produrli da solo".

I più noti grassi essenziali  - I più noti grassi essenziali sono Omega 6 e Omega 3. Quest'ultimi sono accreditati come ottima prevenzione naturale nei confronti di alcune delle più diffuse patologie cardiovascolari (dislipidemie, ipercolesterolemie, infarto) e nella prevenzione e cura delle infiammazioni (disturbi articolari, colon irritabile, asma) al pari di altri due composti naturali come la condroitina e la glucosamina. Studi recenti hanno dimostrato come glucosammina e omega 3 diano effetti. MIgliori se assunte in sinergia.

RED

 

EFFETTI POSITIVI DEI GRASSI OMEGA 3

- Controllo della pressione sanguigna

- Protezione delle articolazioni 

- Prevenzione di alcune patologie della pelle

- Molteplici effetti benefici durante la gravidanza e l’allattamento

- Miglioramento dell' apprendimento dei bambini e delle attività cerebrali in genere
 

Marco Ceriani è un esperto di nutrizione e benessere (laureato in scienze delle preparazioni alimentari). Ha diretto centri di medicina e dinutrizione applicata allo sport. E’ consulente di numerosi atleti e team professionistici. Ha al suo attivo centinaia di supplementi per la performance e il benessere. Ideatore del metodo BELLA FORZA che coniuga dieta, supplementi e allenamento per massimizzare la performance e il benessere fisico (beauty). www.bellaforza.it

 

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Il peso forma o peso ideale

Il mantenimento del peso forma o del peso ideale è il primo vincolo, e quello di gran lunga più importante, che deve rispettare una corretta alimentazione. Non si può dire di "mangiare bene" se si è sovrappeso e cioè non si rimane entro un intervallo di 2-3 kg intorno al peso forma.
 
La dietologia tradizionale non imposta dei vincoli precisi per il peso ideale, ma si basa sull' indice di massa corporea (IMC) per definire dei limiti superati i quali il soggetto può essere definito sovrappeso o obeso. 
Il problema di questo approccio nasce dalla definizione stessa di IMC, che tiene conto solamente del rapporto peso/altezza. 
 
Se conosci la tua massa grassa, puoi calcolare il tuo peso forma con il nostro software, ma ti consigliamo comunque di leggere questo articolo fino in fondo!
Sesso  M  F
Peso (kg) 
Altezza (cm) 
Massa grassa (%)  (se non la conosci omettila)
 

I limiti dell'IMC e dei vincoli tradizionali per determinare il peso ideale

La dietologia classica definisce un soggetto in peso forma, con il termine "normopeso", quando l'IMC è compreso tra 18.5 e 25. Secondo la definizione dell'IMC, si trova che il peso forma di un soggetto di 170 cm è compreso tra 53,5 kg e 72 kg. 
È evidente che questo vincolo non può che essere un punto di partenza nella ricerca del "vero" peso forma: un divario di quasi 20 kg è decisamente inaccettabile, e non può essere giustificato solo dal fatto che al suo interno comprende persone con una massa muscolare molto diversa. Infatti ciò che conta non è tanto il peso, quanto la percentuale di massa grassa: è la quantità di grasso che, se in eccesso, fa insorgere problemi di salute.
Avere un IMC<25 è dunque una condizione necessaria, ma non sufficiente, per potersi definire "normopeso" o in peso forma.
Non a caso recenti studi hanno dimostrato che un indice di massa corporea superiore a 23comporta già un sensibile aumento del rischio cardiovascolare. Il rapporto Eurodiet ha recepito i risultati di tali studi consigliando un peso forma corrispondente a un indice di massa corporea ideale inferiore a 23 e non più a 25 come indicato dalle tabelle tradizionali.
D'altronde è innegabile che rendendo i vincoli più rigidi, si incorre nel problema opposto. Per esempio, se considerassimo normopeso solo i soggetti maschi con IMC<23, molti soggetti atletici (ma non di certo body builder) verrebbero considerati sovrappeso. Per esempio i triatleti, soggetti mediamente muscolosi e con una massa grassa inferiore al 12%, hanno un peso forma corrispondente a un IMC compreso tra 22.5 e 23.
È altrettanto innegabile che soggetti poco muscolosi con indice di massa corporea 23 hanno una massa grassa superiore al 12%. 
Possiamo definire dei vincoli ideali soddisfatti i quali si è sicuramente in peso forma, e sono:
IMC non superiore a 22 per gli uomini;
IMC non superiore a 20 per le donne.
Le donne hanno vincoli più stretti semplicemente perché la loro struttura fisica (in particolare la loro altezza) e la loro composizione corporea è diversa. Basta fare un veloce calcolo per rendersi conto che una donna di 1,65 m con IMC=23 pesa 62 kg e non può certamente essere considerata in peso forma. Il suo peso forma è sicuramente molto vicino ai 55 kg, pari a un IMC di 20.
Questi limiti sono sufficienti, ma non necessari: per uomini e donne più muscolosi della media, bisogna riferirsi alla percentuale di massa grassa, che non lascia adito a dubbi.
 

La percentuale di massa grassa come indicatore del peso forma

La percentuale di massa grassa è il vero indicatore per determinare il peso forma o peso ideale. La dietologia tradizionale indica solamente un range molto ampio di variabilità, ma sempre con limiti piuttosto "larghi". Per un uomo, per esempio, si tollera una massa grassa fino al 18%. 
A nostro parere un soggetto veramente in forma deve essere magro, non deve semplicemente non essere grasso. Per questo abbiamo fissato i seguenti limiti: 12% di massa grassa per gli uomini e 20% di massa grassa per le donne.
Molti penseranno che questi valori siano esagerati, ma in realtà non lo sono affatto se consideriamo alcuni esempi emblematici.
La massa grassa delle sciatrici e delle giocatrici di tennis in peso forma, per esempio, si aggira intorno al 19-20%, a fronte di fisici assolutamente "normali": non stiamo parlando di ginnaste magrissime, che invece hanno una massa grassa del 16%!
Per quanto riguarda gli uomini, il modello ideale è rappresentato dai calciatori, che hanno una massa grassa intorno al 10%.
Insomma stiamo parlando di fisici atletici ma non esagerati e nemmeno irraggiungibili, basta una corretta alimentazione e un'attività fisica praticata in modo costante e sufficientemente intenso per raggiungere questo obiettivo.
 

Il calcolo del peso ideale o peso forma

Quando non esistevano le bilance misuragrasso per conoscere la propria % di grasso corporeo bisognava fare esami costosi e di difficile esecuzione, come la plicometria. 
Ora tutti possono conoscere la propria massa grassa, a un costo ragionevole e con una precisione notevole. Conoscendo la % di massa grassa si può risalire facilmente al nostro peso forma, basta eseguire il seguente calcolo (o farlo eseguire al nostro software, inserendo i dati richiesti).
Chiamiamo con %MG la massa grassa, espressa in decimali (il 12% diventa 0,12), con MM la massa magra in kg, con PC il peso corporeo e con PF il peso forma (in kg), con %ID la massa grassa ideale (0,12 per gli uomini e 0,20 per le donne).
Le quantità note sono il peso corporeo e la massa grassa, la quantità da calcolare è il peso forma.
MM = PC x (1-%MG)
PF = MM/(1-%ID)
Esempio: soggetto che pesa 75 kg, alto 175 cm. 
La bilancia impedenzometrica indica una % di grasso corporeo pari al 15%.
La sua massa magra è pari a MM = 75 x (1-0.15) = 75 x 0.85 = 63.75
Il suo peso ideale è pari a PF = 63.75 / (1-0.12) = 63.75 / 0.88 = 72.44 kg.
Il soggetto deve perdere 2.5 kg, ovviamente deve dimagrire in modo corretto, senza perdere massa magra.

 

 
 
Allarme obesi.
Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero della salute, anche nel nostro Paese l'obesità, e in particolare l'obesità infantile, è in forte aumento. Le stime  più recenti infatti presentano un quadro nero: il 30-35 % dei giovani italiani è colpito da questa grave patologia. In generale su 5 milioni di grassi, 800 mila sono obesi gravi. Secondo l'Istat, l'incidenza è maggiore nel Sud Italia. Maglia nera è la Campania. Non va meglio in America e nel resto d'Europa dove tale aumento è stato riscontrato prima che in Italia. E il trend sembra proseguire in questa direzione.

La malattia.
L'obesità è una patologia cronica causata dall'accumulo di massa grassa in eccesso variamente distribuita in diverse parti del corpo. È possibile fare una stima della massa grassa servendosidell'Indice di massa corporea, ricavabile dal rapporto tra peso in chilogrammi del soggetto e altezza al quadrato. Non sempre però questo sistema risulta preciso, infatti, un soggetto può risultare pesante a causa di una massa muscolare molto sviluppata, pur non essendo grasso. Per questo, l'indice di massa corporea è spesso integrato con altri sistemi, come la misurazione dell'addome.
Al di sopra di un certo peso, si può parlare di malattia cronica che, generalmente, comporta l'insorgenza di malattie cardiovascolari e una aspettativa di vita qualitativamente e quantitativamente molto ridotta rispetto a quella dei soggetti non colpiti da obesità.

Le cause.
Varie sono le cause che portano un individuo, e specialmente un bambino, all'obesità. Innanzitutto c'è da dire che la diete europee sono generalmente ricche di grassi. Nonostante la dieta mediterranea sia quella che presenta i maggiori pregi dal punto di vista nutrizionale, anche da noi si stanno diffondendo sempre di più mode alimentari importate dall'estero, che comprendono pasti sbilanciati dal punto di vista calorico. A ciò si aggiunge il consumo sempre maggiore di bevande analcoliche molto zuccherate, molto amate dai giovanissimi. Fatto ancor più grave è la graduale scomparsa sulle nostre tavole di frutta, verdura e ortaggi, ancor più accentuata nei paesi del Nord Europa. Uno stile di vita sedentario poi, associato ad una dieta squilibrata, è la maggiore causa di obesità. Assolutamente da non trascurare è una possibile predisposizione genetica all'obesità, presentata da alcuni soggetto.
Non meno importante è però il fattore psicologico. Spesso si mangia per compensare delusioni, paure, insuccessi o stati d'ansia che possono generare uno grave stato di non ritorno nel paziente, fino a giungere a comportamenti quasi autolesionistici (quale può essere l'impulso a farsi del male causata da malesseri psicologici, come ad esempio la carenza d'affetto). Altre volte, l'obesità può essere causata dall'assunzione di alcuni farmaci, come insulina, antidepressivi , sulfonirulee, antipsicotici).

Le conseguenze dell'obesità.
Gravissimi possono essere gli effetti dell'obesità sulla salute del paziente. Generalmente, si ritiene che il soprappeso sia la principale causa di malattie cardiovascolari e di infarti ma spesso si trascura che anche una buona fetta di tumori (come il cancro al fegato, al pancreas, etcc.) sono spesso diretta conseguenza dell'eccesso di massa grassa. Anche il diabete può derivare da obesità. Si è osservato infatti che l'incidenza del diabete aumenta con l'aumentare del peso e della massa grassa.   

Le cure.
Il miglior modo per curare l'obesità non è  semplicemente togliere peso, bensì operare unapproccio competente e multidisciplinare, onde ridurre sì il peso e la massa grassa del paziente ma, principalmente, rimuovere anche le cause che hanno portato la persona ad ingrassare. Eliminare il peso e lasciare intatte le cause, risulta perciò inutile e dannoso. Non esistono pertanto cure precostituite ma queste vanno cucite addosso al paziente, in un'ottica del tutto personalizzata. Il medico che intende curare un paziente affetto da obesità patologica, deve pertanto studiare una cura adatta a quel singolo paziente. Deve lavorare con lui e guidarlo nel processo di cura, tenendo conto degli aspetti fisiologici, sociali, e psicologici. Non deve rendere il paziente un semplice elemento passivo della cura, prescrivendogli semplicemente una dieta, ma impegnarsi con lui per il raggiungimento di un risultato concreto e soprattutto duraturo. Il medico deve educare e non semplicemente prescrivere, tentando anche di conferire al paziente capacità di autogestione.
Elemento fondamentale però è che il paziente debba riconoscere il suo stato di salute, deve essere consapevole che necessita di cure ed accettarle. Il medico, dal canto suo, deve invece intervenire su tutti i livelli, imponendo sì diete di varia natura, ma lavorando, ove opportuno, anche sulla psiche del paziente. Notevoli risultati sono stati raggiunti da equipe congiunte, formate da medici specialisti nella nutrizione e da psicologi anche se l'intervento della psicologia non è sempre necessario, ma solo in quei casi in cui l'aumento di peso è collegato a implicazioni di natura psicologica.  
IL NUOVO STUDIO DEL WORLDWATCH INSTITUTE

Quasi 2 miliardi di obesi nel mondo

La popolazione degli oversize in aumento del 25% rispetto al 2002. Negli Usa i ciccioni sono il 78,6% degli adulti

 

(Afp)
(Afp)
NEW YORK (USA) – Nel 2010 oltre 1.9 miliardi di persone nel mondo erano in sovrappeso: un aumento del 25% rispetto al 2002. E’ questo il drammatico dato che emerge dal nuovo studio del Worldwatch Institute (WWI) una delle più autorevoli organizzazioni ecologiste americane.

 

 

IL PROBLEMA - Dalle statistiche emerge un quadro allarmante: in ben 177 paesi del mondo il 38% degli adulti, di età superiore ai 15 anni, è obeso. Le parole «sovrappeso» e «obeso» sono ormai comuni nel nostro vocabolario e sono spesso confuse tra di loro anche se, nelle riviste scientifiche, hanno un significato differente e distinto. Si definisce in sovrappeso una persona con un indice di massa corporea pari o superiore a 25 mentre se il dato è uguale oppure maggiore di 30 si parla di obesità. «Questo trend mondiale è strettamente legato all’incremento dei salari e al boom di malattie che si potrebbero prevenire con una dieta adeguata», spiega il ricercatore del WWI Richard H. Weil. Il problema affligge nord e sud, oriente e occidente. In India è in sovrappeso il 19% degli adulti, con un incremento del 14% rispetto al 2002. In Messico la percentuale è aumentata dell’8%, in Brasile del 7% mentre in Gran Bretagna del 5%. Tra i paesi industrializzati il triste primato spetta senza troppe sorprese agli Stati Uniti, dove il 78.6% della popolazione adulta è in sovrappeso. La palma tocca però agli abitanti di Micronesia e Polinesia, luoghi considerati paradisi delle vacanze, dove l’88% della popolazione over-15 è obesa. Se non bastasse, il 75% degli adulti è oltre il peso forma in ben 10 dei paesi più ricchi al mondo mentre tra i 10 più poveri soltanto il 18% ha problemi legati all’eccesso di cibo. Si tratta di dati che devono fa riflettere, considerato che due miliardi e ottocento milioni di persone – su una popolazione globale di 6 miliardi e novecento milioni - vivono con meno di due dollari al giorno (ben sotto il reddito minimo fissato dalla Banca Mondiale) e un altro miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile.

Alessandra Farkas 
16 giugno 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA



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ALIMENTAZIONE
Sana Nutrizione per un seno elastico 

Le scelte alimentari, oltre alla qualità del cibo, sono correlate intimamente con lo sviluppo del seno, con la sua forma e con il mantenimento del suo volume, oltre che alla bellezza della pelle
 
Articolo
 

LUGANO - Anche se può sembrare un fattore secondario, un’adeguata alimentazione concorre in modo essenziale al benessere e all'estetica del seno, poiché i nutrienti favoriscono uno sviluppo armonioso e promuovono l’elasticità della pelle. Le scelte alimentari, oltre alla qualità del cibo, sono correlate intimamente con lo sviluppo del seno, con la sua forma e con il mantenimento del suo volume, oltre che alla bellezza della pelle.

Mantenere un peso forma  è un fattore vincente per il seno e per la sua estetica. Continui sbalzi di peso agiscono infatti in modo negativo sull'elasticità cutanea e sulla tonicità dei tessuti specialmente in un seno di grandi dimensioni e pesante che tende con maggior facilità a rilasciarsi, diventando flaccido precocemente. Il mantenimento di un peso corporeo in eccesso per lunghi periodi comporta in genere uno stiramento del tessuto connettivo, arrivando a produrre lacerazioni e danni a carico del tessuto fibroso.

Anche una perdita di peso eccessivamente rapida (diete restrittive senza alcun supporto di supplementi e allenamento specifico) indebolisce il tessuto connettivo, conferendo al seno un aspetto cadente e non più giovane, oltre a causare smagliature, che in genere persistono per sempre.

L’attività fisica  favorisce invece l'aumento di tutte le difese immunitarie dell’organismo, poiché stimola l'attività delle cellule “natural killer”, ovvero cellule dotate di proprietà immunologiche contro le patologie degenerative.Una costante attività fisica favorisce quindi l'aumento dei cosiddetti anti-ossidanti endogeni, sostanze in grado di neutralizzare i radicali liberi. Bastano solamente poche ore (2 o 3) di attività aerobica settimanale per avere un effetto di protezione sulle varie forme degenerative.

I muscoli  pettorali dovrebbero essere allenati in modo che con la loro tonicità sostengano il seno in modo naturale. La personalizzazione dell’allenamento è fondamentale perché mentre un allenamento troppo blando non porta ad alcun risultato apprezzabile, un eccessivo carico di lavoro incrementa i muscoli pettorali sottostanti pregiudicando l’estetica del seno.

Dr. Marco Ceriani

SCEGLI QUESTI ALIMENTI


PESCE                   > Grassi essenziali (omega 3 e DMAE che migliorano il tono muscolare, riducendo gli inestetismi cutanei)
LEGUMI                 > Proteine vegetali (ricche di vitamine, minerali e fibre, proteggono e mantengono giovane l’epidermide e il décolleté)

FRUTTI DI BOSCO > Antiossidanti e fattori utili al benessere e alla prevenzione
E UVA                  

POMODORI COTTI > Molecole attive (licopene), preziose nella prevenzione e benessere

SOIA                      > Fitoestrogeni (sostanze di origine vegetale, dotate di una debole azione ormonale, utile come strumento di prevenzione).
E questi che tonificano e volumizzano…
•    Bocconcini o bistecche di soia (ricche in fitoestrogeni)
•    Pane di soia
•    Tofu (formaggio di soia)
•    Tempeth (dolce di soia)
•    Birra
•    Olive (apportano i lignani)
•    Legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, azuki -fagioli rossi di soia) Proteine vegetali ricche di vitamine, minerali, isoflavoni  e fibre, proteggono e mantengono giovane l’epidermide e il décolleté
 


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ALIMENTAZIONE

Tutte le ragioni per mangiare pesce 
(oltre agli omega 3)

Dall'anguilla al tonno, perchè portarli in tavola 
e come renderli graditi ai bimbi

 

Mangiare il pesce:
Mangiare il pesce:
MILANO- Le sarde sono ricche di potassio, ben più delle banane; l’anguilla è uno degli alimenti con il maggior contenuto di vitamina A; il tonno è fra i più ricchi di selenio; i latterini (i pesciolini che si mangiano con le lische e si vendono anche marinati, con il nome di acquadelle) sono fra quelli che contengono più calcio. Insomma, anche se si parla di pesce sempre e solo per la sua ricchezza in omega 3 (preziosi per la protezione cardiovascolare) non è questo il suo unico pregio.

 

La ricetta della salute: pasta «siciliana» light

Il pesce, infatti, è anche una ottima fonte di ferro, zinco, iodio, vitamine del gruppo B e ancor prima di vitamina D che, oltre a favorire l’assorbimento del calcio e i processi di mineralizzazione ossea, è molto studiata per i suoi possibili effetti protettivi nei confronti di molte malattie (Parkinson,Alzheimer, depressione, declino cognitivo). E il pesce, soprattutto quello grasso, è la nostra principale fonte alimentare di questa vitamina. Senza dimenticare che questo alimento è ricco di proteine (costituiscono in media circa il 15% del suo peso) di ottima qualità che, come riporta un articolo appena pubblicato on line suNutrition, Metabolism Cardiovascular diseases, sarebbero più sazianti rispetto ad altre fonti proteiche, come la carne bovina e il pollo.

Qual è, allora, la «dose» di pesce ideale? 
Le linee guida italiane per una sana alimentazione suggeriscono porzioni di 100 g due o tre volte a settimana. E quali accorgimenti adottare, durante la cottura, per preservare i nutrienti del pesce? «Per quanto riguarda gli omega 3 — risponde Gian Luigi Russo, dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino — è stato verificato che hanno una buona resistenza alle alte temperature. Va però fatto notare che più della temperatura è importante la modalità di cottura. Uno studio pubblicato suCirculation ha dimostrato che il pesce riduceva il rischio di fibrillazione atriale (la forma più comune di aritmia cardiaca) solo se veniva cotto al forno o alla griglia e non fritto. La frittura, infatti, può aumentare i prodotti di ossidazione (degradazione) dei grassi, soprattutto quando lo stesso olio viene usato più volte». La cottura al forno sembra però la più consigliabile in assoluto perché, a differenza di quanto accade con la bollitura o la cottura a vapore, preserva meglio anche il contenuto di sali minerali e non intacca, se non marginalmente (come dimostra uno studio pubblicato dal Journal of Food Composition and Analysis), l’apporto di vitamina D.

Carla Favaro
29 luglio 2011 12:07

 



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Salute, paura mondiale: 1,5 miliardi di obesi
I poveri sono più grassi

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La rivista Lancet lancia l'allarme: obesità in aumento. Nei paesi ricchi sono le fasce meno abbienti ad avere maggiori problemi con la bilancia. Si salva solo l'Oriente 

 

Londra - Con 1,5 miliardi di adulti in sovrappeso, un altro mezzo miliardo di adulti obesi e 170 milioni di bambini obesi e in sorappeso, il globo è sempre più "rotondo". Pochi paesi si salvano, Cina e Giappone soprattutto, e anche qualche isola felice in Europa dove i casi di obesità e sovrappeso aumentano meno che nel resto del mondo, grazie soprattutto a particolari condizioni ambientali o abitudini favorevoli che ritardano il processo, come l’uso invalso delle bici in Olanda. Nei paesi ricchi i più grassi sono i poveri che non hanno abbastanza denaro per diete sane. I dati arrivano dalla rivista Lancet che questa settimana dedica uno speciale alla pandemia di obesità che appesantisce la terra.

I poveri e i fast food Nei paesi ricchi, a differenza di alcune decadi fa quando essere povero significava quasi sempre essere denutrito e sottopeso, oggi i più obesi si contano tra le classi meno abbienti perchè mangiare con pochi soldi significa spesso nutrirsi di junk food. La variabilità del problema nei vari paesi del mondo si vede ancora soprattutto tra le donne: l’Oriente si difende bene, infatti in Giappone e Cina, solo una donna adulta su 20 è obesa contro una su 10 in Olanda, 1 su 4 in Gran Bretagna e Australia, 1 su 3 in USA; i più pesanti sono gli abitanti delle isolette di Nauru, Tonga e Cook in Oceania (da cui non a caso provengono molti lottatori di Sumo) 7 su 10 le donne obese a Tonga. In Italia, stando ai dati dell’ultimo Rapporto Osservasalute, più di un terzo della popolazione adulta (35,5%) è in sovrappeso, mentre circa una persona su dieci è obesa; in totale, il 45,4% della popolazione adulta ha un peso fuori norma. Per quanto riguarda i bambini, la quota complessiva di quelli grassi è il 34%. Tra gli otto e i nove anni sovrappeso e obesità riguardano rispettivamente 22,9% e 11,1% dei bambini.

 

Il primo "grasso" mondo Nei paesi ricchi l’epidemia di obesità è cominciata negli anni 70 e 80, in coincidenza col costante aumento della disponibilità e quindi del consumo di cibo pro capite. Si noti infatti che prima di allora il peso riusciva a essere mantenuto sotto controllo, nonostante lavori sempre più sedentari e uso crescente dell’auto avessero ridotto di molto l’attività fisica. Ma poi sono arrivati i cibi spazzatura, i cibi economici, sempre pronti e disponibili ovunque. Non a caso oggi i più obesi nei paesi ricchi si contano tra i poveri, tra coloro, cioè, che non possono permettersi una dieta sana, frutta e verdura, pesce e altri cibi salutari che sono in media più costosi di snack e altri cibi molto saporiti ma anche troppo calorici. In alcuni paesi fortunatamente, a fronte di abitudini alimentari comunque non ottimali, alcune condizioni locali rallentano un pò l’aumento del giro vita.

La bici salva l'Olanda Un caso è l’Olanda, dove c’è l’intrinseca abitudine allo sport grazie all’uso diffusissimo delle bici. Nonostante queste piccole e importanti differenze locali, di fatto l’obesità non sta risparmiando nessuno nel mondo, anche nei paesi in via di sviluppo, ed è chiaro che, scrivono su Lancet Boyd Swinburn e Gary Sacks della Deakin University di Melbourne, "nessun paese sta agendo in modo esemplare nelle politiche di riduzione dell’obesità e delle malattie correlate", servono politiche volte alla riduzione del consumo di cibo spazzatura, alla regolamentazione delle pubblicità di questi cibi, soprattutto quelle rivolte ai bimbi, alla promozione di diete sane e sport.


venerdì 26 agosto 2011 
ilGiornale

Usa: test del colesterolo da 11 anni in su

In America è stato deciso di misurare i livelli di colesterolo a tutti i bambini dagli 11 anni in su


 

Nuove linee guida in America per il controllo del colesterolo: d'ora in avanti - secondo l'accademia dei pediatri Usa - il fattore che indica i livelli di grassi nel sangue dovrà essere misurato su tutti i bambini dagli 11 anni in su, per prevenire il possibile futuro insorgere di malattie cardiache.

La decisione presa per tentare di frenare gli effetti disastrosi sulla salute pubblica dell'epidemia di obesità si accompagna a quella per lo screening del diabete da attuarsi d'ora in avanti su tutti i ragazzini dai 9 anni in poi.

Le raccomandazioni vengono da uno speciale comitato di esperti nominato dall'Istituto nazionale USA per il cuore e i polmoni. Secondo i dati resi noti, già a 10 anni il 13% dei bambini americani soffre di colesterolo alto.


ATS 

HERBALIFE da oltre 30 anni lotta conto il problema dell'obesità nel mondo.
In particolare l'obesità infantile che è il risultato dello stile di vita moderno e delle cattive abitudini alimentari che vengono proposti. Modelli di "veloce alimentazione" ricca di zucheri e sale e povera di nutrienti, vitamine, sali minerali, aminoacidi essenziali, fire e.... acqua (...!...)  sono presentati ogni giorno ai nostri ragazzi.

I genitori hanno la responsabilità di nutrire i loro figli in modo adeguato.
L'educazione alimentare è compito principale dei genitori... ed anche (dato che come si puo' constatare la famiglia non basta) dovrebbe essere compito della scuola elemenare! Dalla scuola d'infanzia, l'asilo e pre-asilo !!!!

Herbalife ci da una mano... ed è attiva da 30 anni per sensbilizzare le persone sull'importanza di una sana ed equilibrata nutrizione.

Chiedici le informazioni... puoi aiutare i tuoi figli a prevenire una delle piu' gravi epidemie mondiali: l'obesità infantile

BENESSERE
Colazione: le regole per un buon giorno

Cappuccino e brioche? "Non sono abitudini alimentari sufficienti"

di Dr. Marco Ceriani
 
Articolo
 

internet

LUGANO - Al mattino il nostro corpo ha bisogno di nutrienti per uscire dallo stato di torpore (e digiuno) provocato dal riposo notturno. La colazione dovrebbe rappresentare in termini calorici non meno del 20-30% delle calorie della giornata. Cappuccino e brioche non sono quindi abitudini alimentari sufficienti per avere energia e concentrazione fino all’ora del pasto. Prendersi un po’ di tempo da dedicare alla preparazione del cibo a inizio giornata significa volersi bene e pensare al proprio benessere.
 
Una ricarica di nutrienti al mattino permette di affrontare gli impegni della giornata, a colazione dovrebbero essere presenti soprattutto carboidrati (pane, marmellata e miele), proteine (frutta secca e formaggi magri) e frutta di stagione ricca di  vitamine, antiossidanti ed enzimi. Per idratare il corpo è consigliabile assumere infusi, tè verde e spremute di agrumi.
Ecco alcune semplici ricette per ricaricare il corpo di benessere e partire di scatto al mattino.

PANE DI BANANE E ARANCE    

Ingredienti (per 2 porzioni):
2 cucchiai di miele
1 cucchiaio di latte
1 noce di burro
100 g di farina
20 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
scorza d’arancia candita
2 banane
1 presa di cannella
1 presa di zenzero in polvere
1 cucchiaino di vaniglia


Che cosa fare:
amalgamare il miele, il latte e il burro con la farina, in ultimo aggiungere il lievito. Tagliare le banane a dischetti, unire la scorza d’arancia, la cannella  la vaniglia e lo zenzero. Imburrare e infarinare una teglia, versarvi l’impasto e mettere in forno già ben caldo. Cuocere per circa 30 minuti a 170°C. Il pane di banane e arance è ideale consumato con una tazza di yogurt magro.

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BENESSERE
Ecco la dieta per essere più belli

Consigli sui nutrienti per un incremento del "Bellessere"




LUGANO - Il termine dieta è certamente inflazionato e indica le più disparate strategie per la perdita di peso e per la riduzione del grasso corporeo.

Oggi la dieta non è più solamente un regime ipocalorico che obbliga a pesare gli alimenti e dosare le porzioni. Alla luce delle nuove scoperte di nutrienti (resveratrolo nell’uva, licopene nel pomodoro, antiossidanti nella frutta e verdura), gli alimenti sono diventati una fonte preziosa di molecole utili al benessere, alla prevenzione, all’attività fisica e anche alla bellezza. Mentre la nutraceutica è una disciplina scientifica che studia l’azione dei cibi in chiave farmacologica, la cosmeceutica seleziona gli alimenti per il loro apporto cosmetico, in base cioè alla capacità di agire dall’interno del corpo rafforzando le cellule significa migliorare non solo lo stato di salute generale ma anche la qualità dell’epidermide con un incremento del “bellessere”: un fisico sano, definito e in grado di apparire al meglio.

Alcuni consigli di grande efficacia:
- controllare le calorie che si assumono nella giornata
- introdurre proteine da più fonti alimentari, privilegiando: pesce, legumi, e albume d’uovo
- ridurre i carboidrati raffinati (pasta, riso, pane e farinacei in genere)
- aumentare i cereali integrali (kamut, grano saraceno, farro, quinoa)
- consumare più frutta e verdura fresca di stagione BIO (cruda o al vapore)
- privilegiare cibi a basso indice glicemico (cereali integrali, legumi, verdure)
- aumentare il consumo di grassi essenziali (olio extravergine di oliva e di lino)


ALIMENTI DA PRIVILEGIARE

PESCE: Ricco di grassi essenziali (omega 3 e DMAE che migliora il tono muscolare, riducendo le rughe e gli inestetismi della pelle)
LEGUMI: Proteine vegetali, ricche di vitamine, minerali e fibre (proteggono e mantengono giovane l’epidermide)
FRUTTI DI BOSCO E UVA: Apportano sostanze contenenti fattori utili al benessere e alla prevenzione
FRUTTI RICCHI DI ENZIMI DIGESTIVI: ananas, papaya e mango
POMODORI: ricchi di licopene (molecola attiva nella prevenzione e benessere)
GERMOGLI: riserve energetiche, ricche di nutrienti fondamentali per la salute (enzimi e vitamine)

Esempio di dieta indicativa per il benessere:
Colazione: frutti di bosco con spremuta di frutta fresca e una tazza di cereali
Spuntino: 1 papaya o frutti di bosco
Pranzo: pesce con verdura cruda di stagione condita con olio extravergine di oliva o lino
Spuntino: yogurt naturale biologico con  frutta di stagione
Cena: zuppa di legumi
Spuntino serale: frutta di stagione


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